Anno Giudiziario 2024

Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2024 tenutasi a Perugia, presso l’Aula Goretti della Corte di Appello. Segue un estratto, con in fondo il link al documento integrale, del discorso del Presidente F.F. della Corte di Appello di Perugia: «si è tornati a celebrare l’inizio dell’anno giudiziario con una cerimonia aperta al pubblico che ne sottolinea ancora di più l’importanza non solo per la Magistratura ma per l’intera collettività in questo particolare momento storico caratterizzato da riforme incisive che hanno riguardato il settore civile e penale nell’ottica di una Giustizia più efficiente ed efficace a servizio degli utenti. Ringrazio, quindi, tutti coloro che oggi sono qui e lasciatemi rivolgere un ringraziamento particolare a tutti i Colleghi, a tutto il personale amministrativo e ai funzionari UPP. È stata, infatti, la costante collaborazione di tutti, ciascuno nei propri ruoli e nelle proprie funzioni, che ha consentito ad ogni Ufficio di riorganizzarsi per rendere attuali i cambiamenti derivanti dalle Riforme e per rispondere alle sempre nuove esigenze con le sempre insufficienti risorse numeriche la cui inadeguatezza è stata sempre colmata da uno spiccato spirito di servizio che ha permesso di superare le difficoltà di volta in volta incontrate». Ed ancora: «Un particolare apprezzamento va al Procuratore Generale, dr. Sergio Sottani, con il quale è stato possibile realizzare una costante collaborazione tra Corte di Appello e Procura Generale che ha portato alla realizzazione di progetti aventi rilevanza nazionale, come il Progetto della Banca dati della giurisprudenza di merito, ed altri aventi rilevanza locale, ma sicuramente non meno importanti, come la predisposizione del Bilancio sociale, di corsi di formazione condivisi, di interlocuzioni con la cittadinanza rispetto alle attività portate avanti dalla Magistratura al di fuori della sua ristretta funzione giurisdizionale, ma anche di risultati importanti per il benessere lavorativo all’interno del Palazzo del Capitano del Popolo». Link al documento integrale.


Il tempo della verità

Roma, 15 Gennaio 2024, convegno dal titolo “Lo Stato e la mafia: il tempo della verità”. L’evento è stato organizzato da Fondazione Italia Protagonista. Registrazione di Radio Radicale. Presenti, tra gli altri, il generale Mario Mori ed il colonnello Giuseppe De Donno; gli avvocati Antonio Ingroia (all’epoca dei fatti in narrazione pubblico ministero a Palermo) e Basilio Milio (difensore dei due ufficiali dei carabinieri nel processo della trattativa Stato-mafia). A margine dell’incontro il generale Mori ha affermato che dopo tanti anni «una verità di natura giudiziaria e processuale è molto difficile». Mentre Ingroia ha affermato che «se facessi ancora il pubblico ministero metterei ancora la mia firma a quella richiesta di rinvio a giudizio, perché il PM ha l’obbligo di esercitare l’azione penale se ci sono presupposti per farlo, non sulla base di pregiudizi o inimicizie».

Le sostanze stupefacenti

Convegno registrato e pubblicato da Radio Radicale, dal titolo: “Le sostanze stupefacenti, trattamento sociale e trattamento sanzionatorio”. Evento organizzato da Lions Club Roma Accademia e Unione Italiana Forense. Parte dell’ultimo intervento: «Nel prossimo incontro noi chiederemo la partecipazione del questore del prefetto. Perché è evidente che se non si interviene nei luoghi dove viene utilizzata soprattutto dai minori la sostanza stupefacente e dove ci sono i minori è possibile intervenire senza chiedere niente a nessuno, significa che non si vuole arginare questo fenomeno. E allora noi non ci stiamo. Bisogna che il tema sia all’ordine del giorno e diventi una priorità della politica perché è diventato veramente troppo frequente l’uso delle sostanze stupefacenti tra minori. Bisogna educare e quindi dobbiamo coinvolgere di più le scuole non quelle che sostituiscono la parola Gesù con la parola cucù perché non è politicamente corretto adesso, ma le scuole che devono riprendere quella funzione formativa. Soprattutto con riferimento ai valori e devono insegnare anche il sacrificio ai ragazzi».