Sociologia e musica

La disco music compie mezzo secolo. È di questi giorni la notizia riportata da alcuni media circa il cinquantennale della disco music, ancora molto amata non solo da chi l’ha vista nascere, ma anche dalle generazioni successive, fino ad oggi. Si narra che la disco music sia nata agli inizi dell’autunno del 1972, con il brano Superstition di Stevie Wonder. Di lì a breve seguiranno molti altri artisti con brani che tuttora si distinguono, musicalmente parlando, per le grandi emozioni che suscitano.

Non è un caso, credo, se pochi anni fa una nota emittente radiofonica, Radio Capital, per celebrare il ventesimo anno di attività organizzò a Roma il concerto di Nile Rodgers & Chic. Quel Nile Rodgers fondatore degli Chic insieme al bassista Bernard Edwards (prematuramente scomparso), che all’epoca contribuirono a trasformare lo scenario musicale mondiale. Gli Chic irruppero sulla scena con quella loro musica e ritmo da fare inebriare milioni di giovani. Ma non solo loro, si pensi anche al gruppo KC and the Sunshine Band, dal tipico abbigliamento sgargiante, anch’essi tra i massimi esponenti del fenomeno della disco music, spesso ricordati per il singolo Shake Your Booty, oppure il brano Get Down Tonight.

Ebbene, domanda: quanto la società è sensibile nel subire influenze non solo attraverso enunciati espliciti, ma anche per mezzo di strumenti comunicativi diversi rispetto a quelli che possiamo definire usuali? Suscettibilità che nel corso della storia, a volte, hanno avuto esito positivo per la crescita culturale e maturazione dei diritti fondamentali; così come, altre volte, hanno portato a vere catastrofi umane.

Per Platone è scontata la suggestione della musica sulla psiche umana, definendo che una determinata melodia prodotta in un certo ambito di relazioni fra suoni rifletta in modo automatico una suggestione. Per Sant’Agostino, invece, la musica era considerata un mezzo in più per arrivare alle magnifiche meraviglie dell’infinito.

Ma la musica è riuscita a stimolare emozioni in soggetti tutt’altro che afferenti alle magnifiche meraviglie dell’infinito citate da Sant’Agostino, credo mi basti citare il Führer dell’improbabile Terzo Reich millenario, particolarmente suggestionato dalla musica wagneriana. Si narra infatti che Hitler ordinò che all’annuncio della sua morte venisse trasmesso il Gottesdaemnerung di Wagner.

In sintesi, interessarsi alla musica dal punto di vista sociologico significa intraprendere un percorso di comprensione del complesso ed articolato rapporto tra i linguaggi musicali e la realtà sociale in cui e per cui essi hanno origine e sono poi espressi, con particolare riferimento proprio al mutamento di quel dato contesto sociale e momento storico.

Sociologia Contemporanea (ISSN 2421-5872 Online). Numero 13A22 del 28/08/2022


La fede incerta in Italia

Oggi propongo il testo di Roberto Cipriani – professore emerito di Sociologia all’Università Roma Tre, dove è stato Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione – dal titolo “L’incerta fede. Un’indagine quanti-qualitativa in Italia”, edito da Franco Angeli, Milano, data di pubblicazione dicembre 2020, nella collana “Laboratorio sociologico. Ricerca empirica”. Nella descrizione del libro si legge che “dopo venticinque anni dalla ricerca su La religiosità in Italia di Vincenzo Cesareo, Roberto Cipriani, Franco Garelli, Clemente Lanzetti e Gianfranco Rovati (Mondadori, Milano, 1995), questa nuova indagine presenta una rilevante novità: l’approccio non è stato solo quantitativo (mediante somministrazione di un questionario a un campione statisticamente rappresentativo dell'intera popolazione italiana, costituito da 3238 intervistati, di cui dà conto in particolare Franco Garelli nel suo Gente di poca fede. Il sentimento religioso nell’Italia incerta di Dio, il Mulino, Bologna, 2020), ma ha avuto anche un carattere qualitativo, attraverso interviste del tutto libere oppure semiguidate a un insieme di 164 soggetti, opportunamente scelti sul territorio nazionale (seguendo criteri non lontani dal quadro demografico complessivo). Ne risulta uno scenario assai variegato e intrigante che attesta la persistenza di forme di credenza e ritualità, ma apre anche prospettive problematiche sul futuro della fede. Sono esaminati soprattutto i temi della vita quotidiana e festiva, della felicità e del dolore, della vita e della morte, della rappresentazione di Dio, della preghiera, dell’istituzione religiosa e di papa Francesco”.



Sociologia Contemporanea (ISSN 2421-5872 Online). Numero 12A22 del 17/08/2022

Ferragosto nelle carceri

Ancora suicidi nelle carceri italiane: “L’estate, come spesso accade, si dimostra il momento più critico dell’anno per gli istituti penitenziari. In questo 2022 è reso ancora più doloroso dal drammatico incremento dei suicidi. Ciascun episodio interroga le nostre coscienze di uomini e di operatori del sistema penitenziario su quanto è stato fatto finora e su quanto sia ancora necessario fare. Per questo, insieme ai miei più stretti collaboratori, al Vice Capo, ai Direttori generali del Dap e ai Provveditori regionali abbiamo avvertito l’esigenza di visitare degli istituti penitenziari anche nel giorno di Ferragosto. Vogliamo portare un segnale di vicinanza all’intera comunità penitenziaria e ribadire riconoscenza al personale in servizio”.

Queste le parole del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Carlo Renoldi, che il giorno di Ferragosto visiterà la Casa circondariale femminile e la Casa di reclusione di Roma Rebibbia. Contestualmente, nell’istituto di Viterbo si recherà il Vice Capo Carmelo Cantone, anche in rappresentanza del Provveditorato del Lazio, Abruzzo e Molise. A Palermo Ucciardone e Messina saranno presenti, rispettivamente, i direttori generali dei Detenuti e Trattamento Gianfranco De Gesu e del Personale e Risorse Massimo Parisi. A Genova Marassi sarà invece presente Pietro Buffa, direttore generale della Formazione e provveditore per la Lombardia. Il provveditore per la Puglia e la Basilicata Giuseppe Martone sarà nell’istituto penitenziario di Lecce, mentre in quello di Taranto andrà il provveditore per il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta Rita Russo. Nella Casa circondariale di Palermo Pagliarelli si recherà il provveditore per la Sicilia Cinzia Calandrino. Mentre a Terni il provveditore per la Toscana e l’Umbria Pierpaolo D’andria. Il provveditore per la Campania Lucia Castellano visiterà gli istituti di Napoli Poggioreale e Santa Maria Capua Vetere. Per l’Emilia Romagna e le Marche due dirigenti delegati dal Provveditore Gloria Manzelli saranno, rispettivamente, negli istituti di Bologna e Modena e di Ancona e Pesaro. La Casa circondariale di Aosta sarà visitata dal Provveditore del Triveneto Maria Milano Franco D’Aragona, che a sua volta ha delegato un funzionario a recarsi nell’istituto di Udine. Il Provveditore per la Sardegna Maurizio Veneziano invierà un suo delegato a visitare l’istituto di Oristano. Infine il Provveditore per la Calabria Liberato Guerriero sarà nella Casa circondariale di Ariano Irpino. (Fonte: Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria).

Criminologia Penitenziaria (ISSN 2704-9094 Online). Numero 12E22 del 12/08/2022

Il Governo dei Giudici

Il noto giurista Sabino Cassese presenta il suo libro dal titolo “Il Governo dei Giudici”. L’evento è condotto dall’ex ministro Giorgio La Malfa che converserà con l’autore. L’iniziativa è stata video registrata e pubblicata da Radio Radicale domenica 31 luglio 2022. Il libro, edito da Laterza, illustra, come si legge nella descrizione, la peculiarità della situazione della giustizia in Italia: “Da un lato si assiste a una dilatazione del ruolo dei giudici, dall’altro a una crescente inefficacia del sistema giudiziario. Molti osservatori concordano sul fatto che la magistratura sia diventata parte della governance nazionale; che vi sia una indebita invasione della magistratura nel campo della politica e dell’economia; che in qualche caso la magistratura cerchi persino di prendere il posto della politica, controllando anche i costumi, oltre ai reati, proponendosi finalità palingenetiche delle strutture sociali, stabilendo rapporti diretti con l’opinione pubblica e con i mezzi di comunicazione. In questo contesto, le procure hanno acquisito un posto particolare, tanto che molti esperti parlano di una Repubblica dei PM, divenuti un potere a parte, con mezzi propri, che si indirizzano direttamente all’opinione pubblica, avvalendosi della favola dell’obbligatorietà dell’azione penale, utilizzando la cronaca giudiziaria come mezzo di lotta politica e trasformando l’Italia in una Repubblica giudiziaria”.

Sociologia Contemporanea (ISSN 2421-5872 Online). Numero 11A22 del 02/08/2022