La fede incerta in Italia

Oggi propongo il testo di Roberto Cipriani – professore emerito di Sociologia all’Università Roma Tre, dove è stato Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione – dal titolo “L’incerta fede. Un’indagine quanti-qualitativa in Italia”, edito da Franco Angeli, Milano, data di pubblicazione dicembre 2020, nella collana “Laboratorio sociologico. Ricerca empirica”. Nella descrizione del libro si legge che “dopo venticinque anni dalla ricerca su La religiosità in Italia di Vincenzo Cesareo, Roberto Cipriani, Franco Garelli, Clemente Lanzetti e Gianfranco Rovati (Mondadori, Milano, 1995), questa nuova indagine presenta una rilevante novità: l’approccio non è stato solo quantitativo (mediante somministrazione di un questionario a un campione statisticamente rappresentativo dell'intera popolazione italiana, costituito da 3238 intervistati, di cui dà conto in particolare Franco Garelli nel suo Gente di poca fede. Il sentimento religioso nell’Italia incerta di Dio, il Mulino, Bologna, 2020), ma ha avuto anche un carattere qualitativo, attraverso interviste del tutto libere oppure semiguidate a un insieme di 164 soggetti, opportunamente scelti sul territorio nazionale (seguendo criteri non lontani dal quadro demografico complessivo). Ne risulta uno scenario assai variegato e intrigante che attesta la persistenza di forme di credenza e ritualità, ma apre anche prospettive problematiche sul futuro della fede. Sono esaminati soprattutto i temi della vita quotidiana e festiva, della felicità e del dolore, della vita e della morte, della rappresentazione di Dio, della preghiera, dell’istituzione religiosa e di papa Francesco”.



Sociologia Contemporanea (ISSN 2421-5872 Online). Numero 12A22 del 17/08/2022