Senza dubbio, nell'era dei social, almeno nei paesi democratici, una moltitudine di cittadini, spalmati su più fasce di età, ha la possibilità di informarsi ed esprimersi; ma, tuttavia, questo non credo sia sufficiente per poter affermate che la televisione sia stata soppiantata dai nuovi mezzi di comunicazione e, vorrei aggiungere, nemmeno messa in crisi. Tanto è, che per chi detiene il potere la televisione sembra essere l’unico strumento ideale per veicolare i propri interessi propagandistici così da non rischiare – proprio per la sua specifica unidirezionalità – contraddizioni da parte del pubblico. E alla collettività, intesa come opinione pubblica, cosa resta? Poco, dal mio punto di vista. Anzi, diciamo pure niente. Estratto da “L’ambiguità mediatica” (M. Lilli, 2016).