Siano pubbliche o private, piuttosto che locali oppure nazionali, le televisioni anziché differenziarsi sembrano invece aver scelto, e dunque costantemente percorrere, una strada comune, perfino identica, se vogliamo.
Diciamo pure che abbiamo a che fare con contenitori di un qualcosa di difficilmente spiegabile dal punto di vista razionale, razionalità che a me piace qui intendere come quel processo cognitivo conscio finalizzato a portare un beneficio comune: alla collettività, tanto per intenderci.
Ogni giorno, i media in generale, ci propinano un tutto – cioè un contenitore – pieno di niente, del quale siamo in qualche misura costretti a nutrirci salvo che non si intenda restare estranei a ciò che ci circonda, anche se quello che ci circonda è un qualcosa di non meglio identificato, e nel quale contenitore da me inteso come vuoto risultano oramai del tutto disattese sia le parole quanto i significati alle stesse fin da sempre attribuiti. Continua a leggere