Sussiste il tentato omicidio quando la morte della persona offesa è il fine primo o alternativo dell’agente. Su queste basi, la Corte di Cassazione ripercorre gli elementi fondanti il tentativo. Infatti, la qualificazione del fatto come tentato omicidio o come lesioni personali discende dal diverso atteggiamento psicologico e dalla diversa potenzialità lesiva dell’azione. Tali evenienze devono essere valutate sulla base di un giudizio ex ante l'evento stesso, dunque riferito alla situazione fattuale così come si presentava al colpevole al momento dell’azione. Qualsiasi valutazione sugli effetti dell’azione medesima non può rientrare in tale giudizio [cfr. Corte di Cassazione, Sezione I Penale (2015), in Diritto e Giustizia].