Lo scorso sabato 27 dicembre il Corriere dell’Umbria, cronaca di Terni, pubblicava, a pagina 36 (edizione cartacea), un articolo dal seguente titolo: “Politici e magistrati ai ferri corti”; mentre nel trafiletto in prima pagina “Terni Allarme mafia”, vi era scritto “Il monito lanciato dal pm Massini sul pericolo di infiltrazioni mafiose non è caduto nel vuoto e ha scatenato un putiferio nel mondo politico”.
Non è tutto, perché da quanto si apprende da Il Messaggero (Umbria) di domenica 28 dicembre (edizione online), in un articolo dal titolo “Mafia Capitale: indagini sugli affari di Mancini e Buzzi a Terni”, “Il procuratore capo del tribunale di Terni Cesare Martellino ha aperto un fascicolo, senza ipotesi di reato, sugli affari ternani di due indagati eccellenti dell’inchiesta romana”. Sempre a tal proposito vedasi anche l’articolo del 29 dicembre pubblicato dal Corriere dell’Umbria (edizione online) dal titolo “Mafia Capitale, blitz di finanza e forestale: sequestri in città”.
Ebbene, credo di poter affermare che il ragionamento della dott.ssa Elisabetta Massini non è poi così distante da quello che ho avuto modo di scrivere su questo blog quasi tre anni fa (21.3.2012) riguardo “La corruzione nelle piccole realtà locali”. In quell'occasione esternai un mio punto di vista generico per quanto riguarda i soggetti, ma realistico per quanto riguarda l’oggetto, cioè la corruzione e tutto ciò che la caratterizza e avvolge. In quel breve testo, tra l’altro, scrissi: “Appalti che a volte, per fuorviare i più, anziché concederli a ditte del posto, se ne cercano delle compiacenti fuori sede, vicine, spesso, a certe organizzazioni”. Certo, sociologicamente parlando, i tempi mutano, e dunque oggi non sempre è necessario cercare soggetti compiacenti fuori sede.
BUON ANNO 2015