Il mattino del 17 giugno 1983, i carabinieri di Roma arrestano Enzo Tortora, noto personaggio televisivo (Rai), con l’accusa di traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Le accuse si basano sulle dichiarazioni di alcuni (presunti) pentiti, tra cui Giovanni Pandico, Giovanni Melluso (detto Gianni, ravvedutosi di recente per quelle false accuse, chiedendo pubblicamente scusa alle figlie di Tortora), Pasquale Barra e altri otto imputati nel processo alla cosiddetta NCO (Nuova Camorra Organizzata), il quale massimo esponente era Raffaele Cutolo (estraneo alle accuse contro Tortora). Il presentatore sconterà sette mesi di carcere e continuerà la sua detenzione agli arresti domiciliari. Il 15 settembre del 1986, Enzo Tortora, dopo essere stato ingiustamente condannato nel primo grado di giudizio, è assolto con formula piena dalla Corte di Appello di Napoli. Una pagina negativa per la giustizia italiana, la quale, tuttavia, avrebbe dovuto fare scuola su come non si dovrebbe condurre un’indagine e un processo. Filmato Rai.