Ogni epoca, nel bene o nel male, ha qualcosa su cui vale la pena riflettere. Gli anni Settanta del Novecento saranno sicuramente ricordati per i gravi fatti di cronaca che hanno in qualche maniera scosso la società: vedi ad esempio il terrorismo, piuttosto che la grave crisi energetica dovuta all’improvvisa interruzione dell’approvvigionamento di petrolio proveniente dalle nazioni appartenenti all’Opec (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) verso le nazioni importatrici, compresa l’Italia. Saranno altresì ricordati per le grandi conquiste sociali delle donne e dei lavoratori. Tuttavia, saranno ricordati anche per qualcosa di ragionevolmente più frivolo, ma non meno importante, visto che probabilmente è proprio il frutto, o la concausa, di quel cambiamento strutturale globale iniziato qualche anno prima. Ciò premesso, pongo all’attenzione un articolo pubblicato da Panorama riguardo all'anniversario dei primi 40 anni di vita della disco music, che per tale ricorrenza il noto magazine online propone, attraverso dei link, le trenta canzoni che più hanno fatto ballare intere generazioni. Infatti, «Esattamente 40 anni fa, nel 1974, la stazione radio WPIX di New York mandava in onda il primo programma radiofonico dedicato alla disco music, il genere musicale underground che stava prendendo piede nei club della Grande Mela. Il pubblico della disco di inizio Settanta era per lo più black, ma nel giro di qualche anno quel sound commerciale che prendeva origine dal soul e dal funky avrebbe conquistato le classifiche e un'intera generazione. Non solo in America». Segue.