Marshall McLuhan
Politici e giustizia
Lo scorso sabato 27 dicembre il Corriere dell’Umbria, cronaca di Terni, pubblicava, a pagina 36 (edizione cartacea), un articolo dal seguente titolo: “Politici e magistrati ai ferri corti”; mentre nel trafiletto in prima pagina “Terni Allarme mafia”, vi era scritto “Il monito lanciato dal pm Massini sul pericolo di infiltrazioni mafiose non è caduto nel vuoto e ha scatenato un putiferio nel mondo politico”.
Non è tutto, perché da quanto si apprende da Il Messaggero (Umbria) di domenica 28 dicembre (edizione online), in un articolo dal titolo “Mafia Capitale: indagini sugli affari di Mancini e Buzzi a Terni”, “Il procuratore capo del tribunale di Terni Cesare Martellino ha aperto un fascicolo, senza ipotesi di reato, sugli affari ternani di due indagati eccellenti dell’inchiesta romana”. Sempre a tal proposito vedasi anche l’articolo del 29 dicembre pubblicato dal Corriere dell’Umbria (edizione online) dal titolo “Mafia Capitale, blitz di finanza e forestale: sequestri in città”.
Ebbene, credo di poter affermare che il ragionamento della dott.ssa Elisabetta Massini non è poi così distante da quello che ho avuto modo di scrivere su questo blog quasi tre anni fa (21.3.2012) riguardo “La corruzione nelle piccole realtà locali”. In quell'occasione esternai un mio punto di vista generico per quanto riguarda i soggetti, ma realistico per quanto riguarda l’oggetto, cioè la corruzione e tutto ciò che la caratterizza e avvolge. In quel breve testo, tra l’altro, scrissi: “Appalti che a volte, per fuorviare i più, anziché concederli a ditte del posto, se ne cercano delle compiacenti fuori sede, vicine, spesso, a certe organizzazioni”. Certo, sociologicamente parlando, i tempi mutano, e dunque oggi non sempre è necessario cercare soggetti compiacenti fuori sede.
BUON ANNO 2015
Multa a Samsung Italia
Un milione di multa a Samsung Italia per pratica commerciale scorretta inflitta dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato censurando il modo con cui è stata presentata al pubblico una delle principali caratteristiche di Smartphone e Tablet. In particolare si tratta delle informazioni fornite in merito alla memoria “ROM” degli smartphone e dei Tablet poiché la capacità realmente disponibile per i consumatori è significativamente inferiore a quella indicata dall'impresa. L’Antitrust ha dunque giudicato tale pratica “contraria alla diligenza professionale e idonea, mediante la diffusione di informazioni fuorvianti e l’omissione di informazioni rilevanti, a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio”. La stessa Autorità ne ha vietato perciò la diffusione o continuazione, stabilendo che Samsung Italia comunichi entro 60 giorni le iniziative assunte per ottemperare alla diffida. Segue il provvedimento.
Accesso atti
Anche se non riguarda direttamente l’attività degli investigatori privati, la sentenza del Consiglio di Stato qui di seguito allegata tratta un tema che può ugualmente interessare anche quella stessa categoria professionale poiché l’argomento in esame attiene al concetto del giusto equilibrio degli interessi contrapposti in materia, nel caso specifico, di accesso agli atti prodotti o solo tenuti dalla Pubblica Amministrazione. In buona sostanza quando si parla del “corretto bilanciamento fra i contrapposti diritti costituzionalmente garantiti alla tutela dei propri interessi giuridici”, ecco che ci si riferisce non solo a quanto disposto dall'articolo 24 della Costituzione (Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento), ma evidentemente anche a quanto previsto dall'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (Diritto a un equo processo). Pertanto un’attenta analisi del testo allegato può aiutare a comprendere meglio come agire, ed eventualmente se è opportuno farlo, nella fase di raccolta delle informazioni da parte di privati (seppur regolarmente autorizzati) necessarie per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria (cfr. Consiglio di Stato, Sezione VI, Sentenza n. 863/2014).
Ordini professionali
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, con una sanzione pecuniaria di 912.536,40 euro, ha multato il Consiglio nazionale forense per aver ristretto la concorrenza, limitando l’autonomia degli avvocati in materia di compensi professionali. La decisione dell’Autorità chiude così un’istruttoria sulle condotte del CNF per violazione dell’art. 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Di fatto, il Consiglio forense è stato sanzionato per aver pubblicato una circolare con cui reintroduceva l’obbligatorietà delle tariffe minime, non più vincolanti dunque dopo la riforma del 2006 ed effettivamente abrogate nel 2012; ma anche per aver adottato un parere contro i siti internet che propongono ai consumatori associati sconti sulle prestazioni professionali. Pertanto secondo l’Antitrust tali due interventi erano diretti a limitare la concorrenza tra avvocati sul prezzo e sulle condizioni economiche delle prestazioni professionali. L’Autorità ha anche diffidato il Consiglio forense dal ripetere in futuro analoghi comportamenti. Qui di seguito il provvedimento.
Tecnologia e reticenza
Sta facendo molto discutere la funzione aggiuntiva di WhatsApp concernente la notifica di lettura, ovvero l’avvenuta ricezione del messaggio da parte del destinatario. Infatti, da qualche giorno il servizio di messaggistica mostra una spunta di colore azzurro a indicare la corretta “consegna” del testo dal mittente inviato. Ebbene, se da parte di tanti utenti, incluso il sottoscritto, questa iniziativa rappresenta un ulteriore processo evolutivo della moderna tecnologia, che in qualche maniera può essere di aiuto ad un certo tipo di relazioni – soprattutto se tali strumenti sono utilizzati in ambito lavorativo (personalmente auspico che tale passo in avanti si faccia anche con i servizi email free) – da parte avversa (forse sono anche di più) questa questione sta generando non pochi malumori.
Pubblico impiego
La Corte dei Conti ha inflitto una condanna esemplare alla docente di educazione fisica per i gravi danni riportati da un’alunna durante la lezione. Infatti, dopo tutta una serie di cause e ricorsi, a distanza di oltre un quarto di secolo, è arrivato alla professoressa il salasso in favore del Ministero dell’Istruzione: 3.998.417,50 euro oltre interessi legali.
È stata definita una pronuncia storica almeno sotto il profilo risarcitorio, quella presa dalla Corte dei Conti, Sezione Lazio, il 28 ottobre 2014, dove è stata riconosciuta la responsabilità erariale della professoressa negligente. Per chi volesse approfondire la vicenda specifica legga l’intero contributo pubblicato da “Il Quotidiano della Pubblica Amministrazione”.
La deposizione di Napolitano
Segue il testo integrale della deposizione resa dal Presidente della Repubblica al processo sulla trattativa, per alcuni solo presunta, tra Stato e Cosa nostra. Pur comprendendo l’affanno nella lettura di chi non è abituato ad avere a che fare con le trascrizioni dibattimentali, credo di poter ragionevolmente affermare che con un po’ di pazienza ognuno avrà modo di farsi un’idea sul clima politico-istituzionale di quegli anni.
Crimini di guerra
La Corte Costituzionale, con la Sentenza n. 238, depositata il 22 ottobre 2014, ha dichiarato illegittima la norma riguardante l'adesione della Repubblica Italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, specificatamente per quanto riguarda l’articolo 3: “Esecuzione delle sentenze della Corte internazionale di giustizia”. Con questa decisione le vittime di deportazioni e altre torture perpetrate dal Terzo Reich possono adire ai tribunali italiani nei confronti della Germania.
Scrivono, tra l’altro, i giudici delle leggi: «L’obbligo del giudice italiano, stabilito dal censurato art. 3, di adeguarsi alla pronuncia della CIG (Corte internazionale di giustizia. Mia nota) del 3 febbraio 2012, che gli impone di negare la propria giurisdizione nella causa civile di risarcimento del danno per crimini contro l’umanità, commessi iure imperii da uno Stato straniero nel territorio italiano, senza che sia prevista alcuna altra forma di riparazione giudiziaria dei diritti fondamentali violati, si pone, pertanto […] in contrasto con il principio fondamentale della tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali assicurata dalla Costituzione italiana agli artt. 2 e 24 Cost. Come si è già osservato, il totale sacrificio che si richiede ad uno dei principi supremi dell’ordinamento italiano, quale senza dubbio è il diritto al giudice a tutela di diritti inviolabili, sancito dalla combinazione degli artt. 2 e 24 della Costituzione repubblicana, riconoscendo l’immunità dello Stato straniero dalla giurisdizione italiana, non può giustificarsi ed essere tollerato quando ciò che si protegge è l’esercizio illegittimo della potestà di governo dello Stato straniero, quale è in particolare quello espresso attraverso atti ritenuti crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona. Deve, pertanto, dichiararsi l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 della legge n. 5 del 2013» (cfr. Corte Costituzionale, Sentenza n. 238. Udienza Pubblica del 23.9.2014. Decisione del 22.10.2014. Deposito del 22.10.2014).
Giustizia e riforme
La sentenza di appello concernente il cosiddetto caso Ruby, ovvero la vicenda giudiziaria che vede coinvolto l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, oltre ad aver ravvivato tutta una serie di polemiche in ambito politico e giudiziario, nonché crearne di nuove (ANSA – La Stampa), ha anche indotto alcuni a riportare alla luce quella proposta di riforma che vedrebbe eliminare la figura del GIP (giudice delle indagini preliminari) per dare spazio a un qualcosa di simile ma in composizione collegiale. Leggi tutto
Mutamento sociale
In questi giorni è montata la polemica attorno alla Circolare ministeriale 7 ottobre 2014 a firma del Ministro dell’Interno recante oggetto «Trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero», emanata a seguito di «alcuni provvedimenti sindacali che prescrivono agli ufficiali di stato civile di provvedere alla trascrizione dei matrimoni celebrati all'estero tra persone dello stesso sesso».
Ebbene, posto l’opportunismo politico che certi argomenti possono suscitare nei vari schieramenti, nel senso c’è chi ne rivendica la correttezza dell’atto, così come c’è chi lo critica, la sfera su cui cercherò, senza pretesa di esaustività, di porre attenzione è sul fatto che nel merito, così come richiamato dalla Circolare stessa, tali provvedimenti sindacali «non sono conformi al quadro normativo vigente». Leggi tutto
Il Patto delle percentuali
Accadde il 9 ottobre 1944. Il primo ministro britannico Winston Churchill e il capo dell’Unione Sovietica Josif Stalin si incontrano a Mosca per disegnare i futuri confini di quella parte di Europa già occupata dall’Armata Rossa. In dieci giorni Unione Sovietica e Gran Bretagna, senza interpellare i Paesi coinvolti, si accordano sulla base di precise percentuali di influenza in Romania, Grecia, Jugoslavia, Ungheria, Bulgaria. Si prefigura in questo modo la linea di divisione tra Europa occidentale ed Europa comunista. Rai Storia.
Il processo di Norimberga
Accadde oggi. Iniziato il 20 novembre 1945, il noto processo di Norimberga si chiude il primo ottobre 1946 con 12 condanne a morte, alcune pene all’ergastolo, altre a svariati anni di reclusione e tre assoluzioni. I reati ascritti e provati vanno dal complotto e crimini di guerra, a crimini contro l’umanità. I gerarchi nazisti sono riconosciuti responsabili della morte di dieci milioni di persone, assassinate a sangue freddo, fucilate, soffocate con i gas, uccise per fame, stenti e torture varie nei campi di sterminio. Per visualizzare il video di Rai Storia clicca la freccia in basso a sinistra.
Giudici e social network
I giudici della Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno stabilito che ai fini della configurabilità del reato di molestie o disturbo alle persone, va considerato come luogo aperto al pubblico anche il social network, nel caso in esame la piattaforma Facebook. Di fatto, seppur luogo virtuale ma di accesso pubblico, chiunque scriva frasi moleste sulla pagina pubblica di Facebook della persona offesa integra senza dubbio la contravvenzione di cui all'articolo 660 del Codice penale. Pertanto, sotto questo profilo, laddove alla pagina Facebook abbia accesso un numero indeterminato di persone ecco come la stessa «rappresenti una sorta di agorà virtuale», anche perché la legge non esclude la stessa piattaforma dalla nozione di luogo pubblico e che, viceversa, «la sua ratio impone anzi di considerare» (cfr. Corte di Cassazione, Prima Sezione Penale, Sentenza n. 37596, udienza 11.7.2014, deposito del 12.9.2014). Ebbene, a proposito di Sociologia del diritto, ancora una volta si assiste alla risoluzione di una questione giuridica non in base ad una norma esplicita scritta dal legislatore, ma all'interpretazione del giudice, seppur, come nel caso specifico, ragionevolmente motivata.
Illuminazione semaforica
La Corte di Cassazione è tornata ad esprimersi in merito ai tempi di permanenza dell’illuminazione semaforica gialla, sottolineando che l’automobilista deve saper adeguare la velocità del veicolo in base alla situazione. Il caso specifico. A seguito della sentenza sfavorevole al guidatore emessa dal giudice di pace, decisione riformulata nel giudizio di appello, i giudici di Cassazione – avendo già avuto modo di osservare che riguardo ai tempi di permanenza dell’illuminazione semaforica gialla l’automobilista deve adeguare la velocità allo stato dei luoghi e che una durata di quattro secondi dell’esposizione della luce gialla non costituisce un dato inderogabile – hanno ulteriormente richiamato la risoluzione del Ministero dei Trasporti n. 67906 del 16.7.2007, secondo la quale il Codice della strada non indica una durata minima del periodo di accensione della lanterna di attivazione gialla, ma regola invece il tempo minimo di durata di detta luce che non può mai essere inferiore a tre secondi. Ciò premesso, in conformità a tale principio – cui si è giunti attraverso uno studio del C.N.R. pubblicato nel 2001 nel quale si da atto che «tre secondi costituiscono […] il tempo di arresto di un veicolo che proceda ad una velocità non superiore ai 50 kmh» – una durata superiore a quella indicata deve senza dubbio ritenersi congrua (cfr. Cassazione, Sezione VI Civile, Sentenza 20 maggio - 1 settembre 2014, n. 18470).
Autovelox comunali
Il Consiglio di Stato, Terza Sezione, con Sentenza 4321/14, depositata in segreteria il 26.8.2014, ha ribadito che gli apparecchi automatici di rilevazione della velocità dei veicoli possono essere utilizzati solo su strade a rischio di incidentalità. Estratto della sentenza: «Nel merito della controversia, si ritiene opportuno e sufficiente cogliere il nucleo essenziale dell’appello […] tralasciando altre considerazioni non pertinenti […] Il punto centrale […] è che l’atto del Prefetto […] è ampiamente discrezionale ed ispirato a complessive valutazioni di opportunità/necessità dell’installazione degli apparecchi automatici. Ciò nell'ambito di un sistema […] che non prevede che l’installazione degli apparati in questione sia la regola generale […] bensì che la regola generale sia il divieto, tranne che nei luoghi individuati con apposito provvedimento. In questo contesto, i criteri indicati […] sono chiaramente solo indicativi, e non già tassativi, e neppure esaustivi. In ogni caso […] il criterio primario ed essenziale che si desume dalla norma è quello del “tasso di incidentalità”. Una volta che l’apprezzamento di questo criterio abbia dato esito negativo (e cioè abbia portato a concludere che in un determinato tratto di strada, sotto questo profilo, non vi è la necessità di installare un autovelox), appare sostanzialmente superfluo discettare se le conformazione dei luoghi sia tale da ostacolare in qualche misura l’accertamento delle violazioni con le modalità ordinarie. Altrimenti si dovrebbe dire che sia doveroso collocare apparecchi automatici dovunque non sia agevole arrestare la marcia dei supposti trasgressori, ancorché sotto ogni altro profilo manchino i presupposti per adottare tale misura: il che appare estraneo al sistema della disciplina positiva […] Ora, poiché la sentenza appellata è esplicita […] nell'affermare che nella specie il provvedimento impugnato resiste alle censure relativamente al criterio del “tasso di incidentalità” […] ciò avrebbe dovuto rendere precluse, o comunque irrilevanti, ulteriori considerazioni».
Assisi: marcia per la pace
Correva l’anno 1961, per la precisione il 24 settembre, quando fu organizzata la prima marcia per la pace nel tratto Perugia-Assisi con lo scopo di testimoniare la fratellanza tra i popoli, dove è stata utilizzata per la prima volta la bandiera della pace come simbolo dell’opposizione non violenta a tutte le guerre. Per il video di Rai Storia clicca la freccia in basso a sinistra.
Raccontare Palermo
Giancarlo Caselli racconta la Procura di Palermo nel periodo da lui guidata. «Dai successi contro la mafia all’alt della politica. Alla vigilia delle nomine del Csm, il pm del caso Andreotti racconta la Procura più dura d’Italia. Le difficoltà sono diventate choc e tempesta con le stragi del 1992. Poi vent’anni di alterne vicende. Oggi, di nuovo una situazione “difficile” per un concorso di fattori, a partire dal processo sulla “Trattativa”, con un intreccio - nel capo d’accusa - mai visto prima, fra boss, uomini politici e ufficiali del Ros. […] Appena misi piede a Palermo venne arrestato Salvatore Riina. Avevo partecipato all’organizzazione della sua cattura negli ultimi miei giorni a Torino. I carabinieri di questa città mi avevano avvertito che un mafioso disposto a collaborare (Balduccio di Maggio) sapeva qualcosa di Riina. Avevo subito coinvolto il Ros di Palermo e informato, perché seguisse l’operazione, il collega Aliquò di quella Procura. Di Maggio non mentiva, e riuscì a fornire l’ultimo decisivo nodo alla rete che il capitano “Ultimo” aveva già steso intorno a Riina. Purtroppo la soddisfazione di tutti per questo successo fu rovinata dal fatto che i carabinieri del Ros (persino “Ultimo”, autore materiale della cattura) insistettero perché la perquisizione già decisa dalla procura non si svolgesse immediatamente, in modo da poter realizzare operazioni di vasta portata già programmate. Così venne deciso, nella certezza che il “covo” sarebbe stato tenuto sotto costante osservazione. Invece, senza mai avvertirci, non fu disposta alcuna sorveglianza». L’Espresso del 19 settembre 2014
Giustizia sommaria
Era il 18 settembre 1944 quando per uno scambio di persona verosimilmente verificatosi sull'onda irrazionale di farsi giustizia in modo celere e sommario, una folla inferocita uccide Donato Carretta, direttore del carcere romano di Regina Coeli durante l’occupazione nazista. Fu invece il questore di Roma a compilare la lista dei cinquanta nomi richiesti da Kappler per completare il numero degli italiani da massacrare alle Fosse Ardeatine. Per il video di Rai Storia clicca la freccia in basso a sinistra.
Il mistero De Mauro
È la sera del 16 settembre 1970 quando il giornalista Mauro De Mauro scompare per sempre; fra le ipotesi dell’omicidio, il suo ruolo nella stesura della sceneggiatura del film di Francesco Rosi “Il caso Mattei”, oppure il suo scoop giornalistico sul presunto ruolo della mafia nel Golpe Borghese. Per il video clicca la freccia in basso a sinistra.
Mafia e antimafia
A proposito dei beni sequestrati alle mafie, secondo un’indagine di alcuni quotidiani del Gruppo editoriale Espresso che evidenziano dove e quante sono le proprietà che le istituzioni confiscano alla criminalità organizzata, in diversi casi, dopo la confisca, le aziende falliscono e in altri i beni non sarebbero gestiti con la dovuta attenzione: «Così lo strumento principale di lotta alle cosche è diventato l’emblema dell’antimafia che non funziona. Tranne qualche rara eccezione. Ci sono i giovani che lavorano le terre che furono di ‘ndrangheta, camorra, cosa nostra e sacra corona unita. Ci sono le case dei padrini trasformate in centri per disabili. E qualche azienda che da Srl mafiosa si è trasformata in cooperativa di lavoratori onesti. Esempi unici che vanno avanti tra mille difficoltà, sfidando le resistenze dei mafiosi che vorrebbero riconquistare il loro territorio e l'indifferenza di buona parte della politica che sul contrasto alle mafie tace, salvo poi presentarsi alle commemorazioni per le vittime illustri […] Con buona pace di Pio La Torre, che inventò il reato di associazione mafiosa e il sequestro, e di tutti i magistrati uccisi che sull’idea del comunista ucciso da Cosa nostra hanno inflitto duri colpi ai clan». L’Espresso.
Reati e dintorni
Vediamo un po’... Diciamo pure che a grandi linee in tema di reati contro la Pubblica Amministrazione commessi da chi ve ne fa parte (solo per fare un esempio: sindaci, assessori, eccetera), le persone, il popolo per intenderci, si dividono in almeno quattro macro categorie: 1) quelle che se ne fregano; 2) quelle che, ognuno a suo modo, ostacolano l’attività diversamente lecita di taluni discutibili personaggi e loro fiancheggiatori, attraverso la rivelazione di notizie scomode con la pubblicazione di articoli, esposti, denunce o comunque risonanza di vario genere; 3) quelle che in maniera nemmeno tanto velata minacciano queste ultime; 4) quelle che avallano in maniera più o meno palese l’operato del lestofante con la speranza di ottenere qualche vantaggio, fermo poi rinnegare di aver mai avuto contatti con il birbaccione nel momento in cui questi viene scoperto, svergognato e spesso acciuffato. Perché si badi bene, al di là di tutto, è solo una questione di tempo affinché i conti tornino. Essenziale è non avere fretta.
L'invidia patologica
L’invidia esiste come sentimento negativo sin dalla comparsa dell’uomo, la quale si manifestò per mano del demonio come ne sono ad esempio la tentazione attuata in Adamo ed Eva, in Caino nei confronti di Abele, in Esaù verso Giacobbe, oppure in Giuseppe che fu venduto come schiavo dai suoi fratelli, Davide che fu perseguitato da Saul e da ultimo, si fa per dire, Gesù che fu consegnato a Pilato dagli ebrei (cfr. Sap. 2, 23-24 “Origine del male e della morte”: [23] “Sì, Dio ha creato l'uomo per l'incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura”. [24] “Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono”).
La politica che non c’è
La bacchettata di Marchionne al Meeting di Rimini: «Non sopporto più di vedere gente con il gelato, barchette e cavolate. Voglio essere orgoglioso di essere italiano, di poter dire che siamo veramente bravi come gli altri perché lo siamo». «Saranno almeno 10 anni che dico che abbiamo bisogno di riforme e trasformazioni strutturali per recuperare il livello competitivo del Paese. Ma l’Italia non sembra capace di reagire». «Guardare un paese immobile e incapace di avviare un anche piccolo cambiamento è qualcosa di inconcepibile». «L’Italia vive una recessione prolungata in condizioni che non sono più in grado di garantire un paese competitivo». «Non è più possibile sprecare energie e risorse verso obiettivi che non siano di interesse comune. Perdere tempo è antieconomico, immorale». L’amministratore delegato della Fiat termina con una frase diversamente rassicurante, dettata semplicemente dal buon senso, ossia: «Il paese non può più aspettare, tra crisi e disoccupazione potrebbe prendere una brutta impennata». Corriere della Sera. Ebbene, Marchionne sostiene che “siamo veramente bravi come gli altri”, e su questo non ho dubbi, mentre li nutro fortemente sul concetto e modalità di gestione della cosa pubblica da parte di tanti politici (si fa per dire), sia in ambito centrale che locale. Forse sbaglio, e sono bravi anche loro, o forse hanno solo una spiccata tendenza mariuola. Chissà!
Nuovi metodi d'indagine
L’ultima novità, ancora una volta, arriva da oltreoceano. Si tratta di una «rete di microfoni e sensori sparsi tra Manhattan e dintorni», in grado di captare il suono di uno sparo e inviare la segnalazione alla centrale di polizia con tanto di coordinate precise del luogo oggetto di interesse, cosicché una pattuglia può immediatamente sapere dove intervenire. Altro aspetto riguarda la grande attenzione riservata al controllo dei profili dei social network come Twitter e Facebook. Infatti, sembra che tanti criminali, più o meno abituali, si vantino delle proprie azioni, non certo in modo esplicito, attraverso il social network e poiché le gang usano un loro linguaggio, le autorità hanno capito che interpretarlo può rivelarsi assai utile. Panorama.
Israele-Palestina
Mentre i civili continuano a morire e in migliaia nella Striscia di Gaza hanno abbandonato le loro case per sfuggire ai raid israeliani, da Panorama rivolgono in tutto dieci domande a Netanyahu e alla comunità internazionale. «Il sistema israeliano di Difesa Iron Dome sembra stia dando i suoi frutti. Più di 800 razzi lanciati da Hamas contro Israele nell'ultima settimana sono stati deviati o neutralizzati. Ma la situazione non cambia. Lo Stato ebraico sta valutando se proseguire le operazioni a Gaza via terra e il premier Benjamin Netanyahu non ha ancora preso una decisione o - almeno - anche se l'ha presa non l'ha detto a nessuno».
Il Vaticano riconosce l’Aie
Come riporta L'Osservatore Romano, con decreto del 13 giugno 2014, la Congregazione per il clero ha riconosciuto giuridicamente l'Associazione Internazionale Esorcisti. «In base al canone 322 paragrafo 1 del Codex iuris canonici, ne ha infatti approvato gli statuti, conferendo all’Aie personalità giuridica privata quale associazione privata internazionale di fedeli secondo il canone 116 paragrafo 2, con tutti i diritti e gli obblighi stabiliti dal codice stesso». Credo non possa definirsi azzardato dire che questo passo è un successo di padre Gabriele Amorth, noto esorcista italiano che per primo negli anni Ottanta del secolo scorso ebbe l’idea di riunire in associazione tutti gli esorcisti, con lo scopo di scambiare esperienze e riflessioni in modo da poter offrire un aiuto più rilevante a quanti si rivolgessero loro.
Crimini contro l’umanità
Klaus Barbie, estradato dalla Bolivia nel 1982 dove si era rifugiato, oltre a quanto commesso quale comandante della Gestapo di Lione dal 1942 al 1944, è stato anche il primo giudicato e condannato per crimini contro l’umanità in Francia. Il 4 luglio 1987 la Corte di Assise di Lione riconosce all'unanimità il “Boia di Lione” colpevole dei reati lui ascritti, ovverosia di aver deportato verso i campi di sterminio 842 persone e di averne ucciso 373, tra cui 52 bambini. Rai Storia.
Armi chimiche
Come riporta l’ANSA, è attraccata a Gioia Tauro la nave statunitense partita dal porto spagnolo di Rota, imbarcherà il carico di armi e sostanze chimiche siriane attualmente in rotta verso la Calabria a bordo del cargo danese Ark Futura. «La Cape Ray, che si occuperà di smaltire le sostanze chimiche in acque internazionali, è giunta in porto accompagnata dalle motovedette della Guardia costiera. Sono più di cento gli inviati e le troupe di testate italiane e internazionali accreditatesi in Prefettura a Reggio Calabria per seguire l'operazione di trasbordo delle armi chimiche che avrà luogo domani nel porto di Gioia Tauro. Da Al Jazira alla televisione tedesca, a quella della Svizzera italiana fino alla Cbs, sono numerose le troupe che seguiranno l'evento trasmesso in streaming nella sala stampa allestita dalla Prefettura in collegamento diretto con il porto di Gioia Tauro». Il piano per il trasbordo delle armi prevede che si potranno movimentare fino a cinque container l'ora. News della redazione ANSA.
Un po’ di storia
Nella storia del Nazismo sono almeno tre gli eventi significativi e caratterizzanti del Terzo Reich che hanno come dato in comune il giorno “Trenta”. Prima data, 30 gennaio 1933, Adolf Hitler è nominato cancelliere del Reich dal presidente Hindenburg. Da quel momento in poi l’ascesa del Führer continuerà in modo repentino e senza ostacoli; e quanto dallo stesso scritto qualche anno prima nel libro Mein Kampf (La mia battaglia) sta per trovare attuazione. Seconda data, 30 giugno 1934, meglio ricordata come la cosiddetta “notte dei lunghi coltelli”. È l’occasione voluta e cercata dai nazisti per fare pulizia in seno al Partito Nazionalsocialista, dove appunto ha luogo l’eliminazione degli oppositori politici di Hitler, nonché dei vertici delle S.A. (Sturm-Abteilungen, squadre d’assalto), ovverosia le squadre paramilitari che a seguito di tale mattanza cessarono di esistere soppiantate dalle potenti SS (Schutz-Staffeln, squadre di protezione, unità paramilitare d'élite del Partito Nazista) comandate da Heinrich Himmler. Terza data, 30 aprile 1945, la capitolazione del Terzo Reich e del suo Führer. Cosciente della fine imminente, Adolf Hitler si suicida all’interno del bunker a Berlino insieme a Eva Braun, la donna che aveva sposato appena il giorno prima. Tuttavia, sulla reale fine del Führer ancora oggi alcuni studiosi ravvisano qualche perplessità.
Storia della disco music
Ogni epoca, nel bene o nel male, ha qualcosa su cui vale la pena riflettere. Gli anni Settanta del Novecento saranno sicuramente ricordati per i gravi fatti di cronaca che hanno in qualche maniera scosso la società: vedi ad esempio il terrorismo, piuttosto che la grave crisi energetica dovuta all’improvvisa interruzione dell’approvvigionamento di petrolio proveniente dalle nazioni appartenenti all’Opec (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) verso le nazioni importatrici, compresa l’Italia. Saranno altresì ricordati per le grandi conquiste sociali delle donne e dei lavoratori. Tuttavia, saranno ricordati anche per qualcosa di ragionevolmente più frivolo, ma non meno importante, visto che probabilmente è proprio il frutto, o la concausa, di quel cambiamento strutturale globale iniziato qualche anno prima. Ciò premesso, pongo all’attenzione un articolo pubblicato da Panorama riguardo all'anniversario dei primi 40 anni di vita della disco music, che per tale ricorrenza il noto magazine online propone, attraverso dei link, le trenta canzoni che più hanno fatto ballare intere generazioni. Infatti, «Esattamente 40 anni fa, nel 1974, la stazione radio WPIX di New York mandava in onda il primo programma radiofonico dedicato alla disco music, il genere musicale underground che stava prendendo piede nei club della Grande Mela. Il pubblico della disco di inizio Settanta era per lo più black, ma nel giro di qualche anno quel sound commerciale che prendeva origine dal soul e dal funky avrebbe conquistato le classifiche e un'intera generazione. Non solo in America». Segue.
Immigrazione, un dramma mondiale
Dallo scorso anno l'Australia, dove dal 1992 è in vigore la detenzione obbligatoria per tutti quelli che sono definiti “non-cittadini illegali”, ha firmato un accordo con il Governo della Papua Nuova Guinea: in cambio di aiuti economici per le infrastrutture. L'accoglienza dei rifugiati che entrano illegalmente in Australia è affidata a Papua, la quale deve esaminare la loro situazione e decidere se rimpatriarli o eventualmente inserirli nel locale programma di assistenza per chi ha ottenuto l'asilo politico, di fatto, ad oggi inesistente. Infatti, sulla base di tale accordo, non appena i migranti sbarcano sull’isola sono trasferiti in aereo al centro di detenzione di Manus. Uno dei rifugiati racconta: «Arrivato, mi hanno detto che mi avrebbero portato a Papua. Io ho detto che ero venuto per chiedere asilo, perché in Pakistan la mia vita era in pericolo. La situazione era molto dura là, ma anche qui la mia vita è ora in pericolo». Repubblica.
Cronaca e reazione sociale
Alle porte di Milano la polizia ha fermato l’italiano che poco prima aveva accoltellato tre persone. Al momento dell’arresto l’uomo non aveva con sé armi e non ha spiegato i motivi di quella mattanza. Il giovane vive con i genitori a Cinisello Balsamo e aveva un lavoro precario, qualche precedente per spaccio e un furto risalente ad anni fa. Secondo le prime informazioni non sarebbe mai stato ricoverato per problemi psichici, né sembra risultino cure attuali in tal senso. Ebbene, ora il punto su cui voglio porre l’attenzione non è tanto il grave comportamento dell’uomo, che per la cronaca rimando ai seguenti due media (Corriere della Sera e Ansa), quanto sul fatto che lo stesso è un italiano e no uno straniero, nord africano piuttosto che di altrove, e dunque viene anche da chiedersi dove sono finiti tutti quegli intellettuali (presunti), sapienti (presunti), esperti (presunti) politicanti, eccetera, che ogni volta gesta simili sono messe in atto da stranieri si lanciano in campagne denigratorie del tipo caccia alle streghe. Lo studio del crimine, della criminologia, della devianza più in generale, non sono argomenti che possono essere banalizzati da sterili esternazioni.
Una persona perbene
Il mattino del 17 giugno 1983, i carabinieri di Roma arrestano Enzo Tortora, noto personaggio televisivo (Rai), con l’accusa di traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Le accuse si basano sulle dichiarazioni di alcuni (presunti) pentiti, tra cui Giovanni Pandico, Giovanni Melluso (detto Gianni, ravvedutosi di recente per quelle false accuse, chiedendo pubblicamente scusa alle figlie di Tortora), Pasquale Barra e altri otto imputati nel processo alla cosiddetta NCO (Nuova Camorra Organizzata), il quale massimo esponente era Raffaele Cutolo (estraneo alle accuse contro Tortora). Il presentatore sconterà sette mesi di carcere e continuerà la sua detenzione agli arresti domiciliari. Il 15 settembre del 1986, Enzo Tortora, dopo essere stato ingiustamente condannato nel primo grado di giudizio, è assolto con formula piena dalla Corte di Appello di Napoli. Una pagina negativa per la giustizia italiana, la quale, tuttavia, avrebbe dovuto fare scuola su come non si dovrebbe condurre un’indagine e un processo. Filmato Rai.
Rwanda, un libro per ricordare
L'Occidente: tutt'altro che innocente. Un’analisi superficiale potrebbe parlare di scontri tribali tra africani, o potrebbe dire che fu il governo rwandese, capitanato dagli estremisti hutu, a complottare affinché i tutsi fossero sterminati, ma è una cattiva memoria. Infatti, gli hutu erano stati imposti al governo rwandese nel 1959 dalle alte cariche che governavano l’Occidente, inoltre, prima e soprattutto durante i massacri, l’Onu e i potenti del mondo hanno ignorato le richieste d’aiuto dei tutsi, e alcuni, come la Francia, hanno fornito armi e sostegno agli hutu. Continua la lettura qui.
Social privacy
Il Garante per la Privacy ha elaborato una nuova guida nella quale illustra come tutelarsi da eventuali insidie presenti anche nella società virtuale, i social network, appunto. L’obiettivo della pubblicazione è proprio quello di aumentare la consapevolezza degli utenti e offrire loro ulteriori spunti di riflessione e strumenti di tutela: «Particolare attenzione è rivolta a fenomeni come quello delle false identità o come il sexting e il cyberbullismo che rischiano di rovinare la vita di tanti giovani anche minorenni». Attenzione dunque a chi espone (pubblica) propri segreti o le proprie fotografie per gioco o per amore, oppure utenti che installano il software sbagliato solo perché invogliati dal fatto che è gratuito. Scarica qui la nuova guida.
Il vecchio che avanza
A Nusco, comune irpino in provincia di Avellino con più di quattromiladuecento abitanti, non hanno dubbi, tanto è vero che tra il nuovo e il vecchio è meglio il secondo, cioè quello che già si conosce. È in tale contesto che l’ultra ottantenne (Luigi) Ciriaco De Mita (1928), candidato a sindaco proprio li, cioè nel suo paese natale, ha praticamente "sbancato". Infatti, l’ex democristiano della prima Repubblica, uno dei politici più potenti del tempo, ha ottenuto l’80% dei voti, mentre l’unica sua sfidante, Rosanna Secchiano (1977) il rimanente 20%. Un dato a mio modo di vedere interessante per un’analisi socio-politica in un momento storico, quello attuale, dove da ogni parte si grida al rinnovamento, alla rottamazione, della classe dirigente, a ogni livello, anche locale. La Stampa.
Elezioni europee
Dal 22 al 25 maggio 2014 si svolgeranno le elezioni per il prossimo mandato quinquennale del Parlamento europeo, il cui compito è legiferare, insieme al Consiglio dell'UE, sulla politica dell’Unione.
Essendo l'unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini dell’UE, il Parlamento europeo rappresenta 500 milioni di abitanti dell’Unione. È uno dei principali organi legislativi dell'UE insieme al Consiglio dell'Unione europea, che rappresenta i governi dei paesi membri.
Il nuovo Parlamento avrà 751 deputati (750 eurodeputati e un presidente). I seggi sono ripartiti in base al principio di proporzionalità degressiva. Ciò significa che i paesi con più abitanti hanno un maggior numero di seggi rispetto ai paesi più piccoli, anche se, proporzionalmente alle loro dimensioni, questi ultimi sono leggermente sovrarappresentati. Il numero di eurodeputati varia da 6 per Malta, Lussemburgo, Cipro ed Estonia a 96 per la Germania.
L’analisi di Gelli
Quartieri a luci rosse
Dopo il si alle droghe leggere, arriva un altro parere favorevole del sindaco di Roma che non mancherà di far discutere. In proposito, lunedì scorso il Viminale ha presentato il piano per Roma Capitale della sicurezza e tra gli interventi promossi dal ministero dell'Interno c'è anche l'attivazione di un numero verde per segnalare, via sms, lo sfruttamento della prostituzione nelle strade, uno dei motivi, il principale, che ha portato Marino a rilanciare l'idea di un quartiere a luci rosse nella Città di Roma. Il Messaggero.
Porto d’armi
È illegittima la revoca del porto d’armi, di cui peraltro il titolare non ha mai abusato, anche laddove questi abbia legami parentali con persona malavitosa. Infatti, nel caso in esame, «L’atto impugnato dà rilievo unicamente al dato soggettivo del rapporto di affinità con soggetto nei cui confronti si riscontrano pregiudizi e contiguità alla criminalità organizzata. Non emerge dagli atti del procedimento il riscontro, sul piano oggettivo, di una stabile frequentazione e contiguità del detentore delle armi con la persona legata da rapporto di affinità, cui possa collegarsi il paventato abuso del titolo autorizzatorio. Né, sul piano soggettivo, vengono posti in rilievo precedenti penali a carico dell’appellante e, tantomeno, una condotta di vita che sia segnata da episodi idonei a far dubitare della sua irreprensibilità morale, ovvero che siano sintomatici di una vicinanza ad appartenenti ad organizzazioni criminali» (cfr. Consiglio di Stato, Sezione III, Sent. n. 2312/14; 27 marzo / 6 maggio).
Incolumità pubblica
Nel caso di temperamento litigioso del titolare del porto d'armi, accertato a seguito di intervento da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, rende legittima l’adozione del divieto di detenzione da parte del Prefetto, anche laddove quest'ultimo, in sede di contraddittorio, non si sia soffermato sulle deduzioni presentate dal privato rispetto ai presupposti di adozione del medesimo provvedimento. Infatti, «Secondo un orientamento giurisprudenziale consolidato, ai fini dell'applicazione della misura preventiva di cui all'articolo 39, R.D. 18 giugno 1931, n. 773, non vi è necessità che vi sia stato un oggettivo e accertato abuso delle armi, essendo sufficiente che il soggetto, in base agli elementi conoscitivi acquisiti, non dia completo affidamento di non abusarne (Consiglio di Stato, Sez. VI, 18 gennaio 2007 n. 63)» (cfr. TAR Campania, Sezione V, Sentenza n. 2268/2014; 27 febbraio / 23 aprile).
Depenalizzazioni e messa in prova
Entra in vigore il 17 maggio 2014 la Legge 28 aprile 2014, n. 67, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 100 del 2 maggio 2014. La norma si compone di 16 articoli; i primi contengono la delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e per la riforma della disciplina sanzionatoria; gli altri introducono la possibilità per l'imputato di chiedere la «Sospensione del procedimento con messa alla prova» e la «Sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili». Consulta l’intero provvedimento qui.
Toghe sporche
L’analisi che fa l’Espresso sul fenomeno corruzione nell’ambito forense non credo possa considerarsi una novità, o qualcosa di segreto o inaspettato. Infatti, «Se la corruzione è uno dei reati più diffusi e la figura del giudice comprato è quella che desta più scandalo nell’opinione pubblica […] nel gran bazar della giurisdizione si può vendere non solo una sentenza, ma molti altri articoli di enorme valore […] Come un’informazione segreta che può trasformare l’iter di un procedimento, un ritardo che avvicina la prescrizione, uno stop a un passaggio procedurale, fino alla sparizione di carte compromettenti». L’articolo rimanda anche a una considerazione di Piero Calamandrei (1889-1956): «Ciò che può costituire reato per i magistrati non è la corruzione per denaro […] Il vero pericolo è un lento esaurimento interno delle coscienze, una crescente pigrizia morale». Tuttavia, aggiungo, a proposito di violazione di segreto, fuoriuscita di notizie riservate, sparizione di documenti, eccetera, non vanno dimenticati cancellieri e altri operatori giuridici pronti a vendersi al miglior offerente. Prosegui la lettura qui.
Scambio elettorale politico-mafioso
È in vigore dal 18 aprile 2014 la legge n. 62/2014 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 90 del 17 aprile 2014) che modifica l'articolo 416-ter del Codice penale in materia di scambio elettorale politico-mafioso. In particolare il riformato articolo 416-ter Codice penale stabilisce che: «Chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui al terzo comma dell’articolo 416-bis in cambio dell'erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalità di cui al primo comma». Il terzo comma dell’articolo 416-bis del Codice penale così stabilisce: «L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgano della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali».
Spese di giustizia
Con decreto del 10 marzo 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 91 del 18 aprile 2014, il Ministero della Giustizia, ai sensi dell’articolo 274 del decreto del Presidente della Repubblica n. 115/2002 (Testo unico in materia di spese di giustizia), ha adeguato gli importi del diritto di copia e di certificato. Si passa dunque da 3,54 a 3,68 euro per il diritto di certificato. Mentre per quanto riguarda il diritto di copia su supporto diverso da quello cartaceo l’importo varia in base al tipo supporto. Il costo per ogni compact disc è pari a euro 306,97; ogni supporto informatico da 1,44 MB il costo è di euro 4,31. Per le cassette fonografiche gli importi variano in base ai minuti di registrazione, si va da un minimo di euro 3,68 (60 minuti) a un massimo di euro 9,41 (240 minuti). Download tabella.
Sicurezza pubblica
La Cassazione ha dichiarato legittimo il divieto di accesso agli impianti sportivi con obbligo di presentazione alla polizia «imposto nei confronti di soggetti responsabili di aver rivolto nei confronti di giocatori di colore versi di disapprovazione». Di fatto tale condotta non costituisce una mera forma di manifestazione di dissenso o di critica, bensì «presenta evidenti connotati di carattere razzista, trovando radice soltanto nello spirito di odio ed avendo quale unico fine quello di ghettizzare determinate persone in ragione del colore della pelle» [cfr. Massimario Corte di Cassazione, Sezione Terza Penale, Sentenza n. 12351 (2 ottobre 2013 – 17 marzo 2014)].
Concussione e indebita induzione
Alla base di un contrasto interpretativo insorto nella giurisprudenza di legittimità, le Sezione Unite Penali della Suprema Corte di Cassazione hanno individuato il discrimine fra il delitto di concussione e quello di indebita induzione, ritenendo, infatti, che «il primo reato sussiste in presenza di un abuso costrittivo del pubblico ufficiale attuato mediante violenza o minaccia, da cui deriva una grave limitazione della libertà di autodeterminazione del destinatario che, senza ricevere alcun vantaggio, viene posto di fronte all’alternativa di subire il male prospettato o di evitarlo con la dazione o la promessa dell’utilità»; mentre il secondo «consiste nell’abuso induttivo posto in essere dal pubblico ufficiale o dall’incaricato di pubblico servizio che con una condotta di persuasione, suggestione, inganno o pressione morale condizioni in modo più tenue la libertà di autodeterminazione del privato, il quale disponendo di ampi margini decisori, accetta di prestare acquiescenza alla richiesta della prestazione non dovuta, nella prospettiva di un tornaconto personale. In altri casi «i criteri di valutazione del danno antigiuridico e del vantaggio indebito devono essere utilizzati nella loro operatività dinamica ed all’esito di una complessiva ed equilibrata valutazione del fatto» [cfr. Massimario Corte di Cassazione, Sentenza n. 12228 (24 ottobre 2013 – 14 marzo 2014)].
Recupero crediti
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), nella riunione del 19 marzo 2014, ha disposto la sospensione da parte di alcune imprese di recupero crediti di ogni attività giacché esercitata con modalità scorrette. La misura è stata adottata per impedire sin da subito, dunque in attesa della conclusione dell’istruttoria, effetti negativi per i cittadini. Secondo le numerose segnalazioni giunte all’Autorità, le società sotto attenzione avrebbero sollecitato (via posta, con email, telefonate e sms) il pagamento di presunti crediti, non dettagliati o infondati o prescritti, minacciando anche azioni legali. In alcune comunicazioni era addirittura preannunciata la visita di un funzionario a casa o sul posto di lavoro per risolvere bonariamente il debito. Inoltre, alcuni consumatori sono stati invitati a contattare una numerazione telefonica a pagamento con un costo della chiamata piuttosto elevato. Il provvedimento rientra in un settore di particolare attualità riguardo al quale l’Autorità ha già adottato numerosi provvedimenti irrogando ingenti sanzioni nei confronti di società di recupero crediti responsabili di pratiche aggressive per l’inoltro di finte citazione in giudizio. Fonte: AGCM
Libertà di culto
Le istituzioni religiose se considerate solo come agenzie di produzione di significati e non anche come forme associative aventi strutture gerarchiche e di potere come avviene in tutti gli altri sistemi sociali, hanno una funzione di mediazione dell’esperienza esistenziale, la quale, di per se, dovrebbe trascendere l’interesse meramente ideologico-dottrinale. Saint-Simon, Comte e Durkheim tendono a considerare l’elemento religioso come un elemento universale dell’animo umano, che occorre orientare in senso funzionale alla promozione della solidarietà sociale (cfr. Crespi, 2002). Mentre Weber, in termini generali, individua la funzione originaria del pensiero religioso quale risposta agli interrogativi fondamentali della vita umana (cfr. ibidem). Ebbene, a mio modo di vedere, su questi presupposti può avere ancor più senso compiuto il dettato costituzionale secondo cui: «Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume» [cfr. Costituzione della Repubblica Italiana. Parte prima (Diritti e Doveri dei Cittadini). Titolo I (Rapporti Civili), articolo 19].
I regimi sultanistici
Il sultanismo è una forma di governo caratterizzata da una sorta di onnipresenza personale del capo del regime in tutte le sfere di esercizio del potere. Nei regimi sultanistici si configura dunque una situazione in cui permane una confusione tra il patrimonio privato e l'arbitrio del capo, nonché il patrimonio e i poteri pubblici. In tempi non troppo remoti il sultanismo viene riscontrato da Linz e Stepan, ad esempio, nella Repubblica Centro-Africana con Bokassa, nelle Filippine con Marcos o nell'Iran con lo Shah, oppure nella Romania con Ceausescu.
Ebbene, non è un mistero il fatto che nel nostro Paese esistano discutibili personaggi che amministrano la cosa pubblica con approccio tipico di quello appena descritto. Stanarli non è poi così difficile, basta avere un po' di buona volontà e pazienza.
Omelia sulla corruzione
Alcuni siti internet hanno pubblicato il testo completo dell’omelia di Papa Francesco sulla corruzione, pronunciata il 27 marzo 2014 durante la messa di fronte a politici e parlamentari. Il Santo Padre non è stato per niente tenero con la platea dei fedeli per cui stava officiando, i quali suoi riferimenti sono parsi quasi come una tirata d’orecchie alla politica italiana e ai suoi vizi peggiori. Tuttavia, mi permetto modestamente di aggiungere, che quando si parla di corruzione politico-amministrativa il pensiero del comune cittadino si indirizza subito verso gli attori della macro politica, cioè quelli che risiedono nei grandi palazzi del potere (governo centrale, parlamento, eccetera), difficilmente invece si riflette sul fatto che quello che spesso accade in quei luoghi è lo stesso di ciò che può accadere, e spesso accade, in tante piccole amministrazioni locali; dove sindaci, assessori, consiglieri e altri corrotti, anziché perseguire l’interesse collettivo, viceversa, perseguono unicamente l’interesse personale. Si pensi, ad esempio, agli appalti o gare di altro genere, piuttosto che incarichi professionali, affidati dai soggetti pubblici a ditte o personaggi legati a loro da vincolo amicale o parentale. Personaggi, tali amministratori, che, oltretutto, da come si atteggiano in pubblico sembra come se la carica ricoperta sia una sorta di sacrificio coatto da loro stessi voluto per un bene superiore, quello collettivo!!! Ipocrisia amministrativa, credo si possa chiamare. Consulta qui il testo dell’omelia.
Lotta contro l’abuso sui minori
Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 39 (Gazzetta Ufficiale n. 68 del 22.3.2014). Attuazione della direttiva 2011/93/UE che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI, relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile. Entrata in vigore del provvedimento: 6.4.2014. Il testo è stato redatto dall’amministrazione competente per materia ai sensi dell’art. 10, commi 2 e 3 del Testo Unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092. Link diretto.
In materia di stupefacenti
Prime riflessioni sulle possibili ricadute attinenti alla Sentenza 25 febbraio 2014, n. 32, della Corte Costituzionale, riguardo al trattamento sanzionatorio in materia di sostanze stupefacenti (giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale, norme impugnate: artt. 4 bis e 4 vicies-ter, c. 2°, lett. a), e 3°, lett. a), n. 6, del decreto legge 30/12/2005, n. 272, convertito, con modificazioni, dall'art. 1, c. 1°, della legge 21/02/2006, n. 49). Relazione a cura dell’Ufficio del Ruolo e del Massimario, settore penale, Ordinamento di giurisprudenza, della Corte di Cassazione. Link diretto.
Custodia cautelare
In materia di ordinamento penitenziario e dunque di custodia cautelare in carcere, la Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione ha ribadito che durante la fase delle indagini preliminari attiene alle competenze del GIP provvedere sulle istanze di permesso di colloquio avanzate nell'interesse di soggetti detenuti, ferma restando la necessità del parere del pubblico ministero (cfr. Corte di Cassazione, Quinta Sezione Penale, Sentenza n. 8798 del 4 luglio 2013, depositata il 24 febbraio 2014).
L'Italia non è un Paese per ricercatori
Corriere della Sera. «L’Italia non è un Paese per ricercatori. Non lo è stato fino a oggi: più di 30mila menti volate altrove (intorno al 16% dei cervelli nostrani) non bilanciate dagli ingressi. Fermi - dice la Commissione europea - al 3%. E ora tenta, in corsa, di attrezzarsi per sfruttare l’ultima grande opportunità: il ricco banchetto di Horizon 2020, il più grande programma dell’Unione europea per la ricerca che, con un budget di 77 miliardi di euro, fornirà per i prossimi sei anni a molti ricercatori gli strumenti finanziari per realizzare i propri progetti e le proprie idee». Continua.
Il caso Abu Omar
Una sentenza tanto attesa almeno quanto prevedibile era la decisione presa dai giudici costituzionali. Infatti, la Consulta ha reso inefficaci le sentenze della Corte di Cassazione e della Corte d'Appello di Milano contro gli uomini dell’allora Sismi, accusati del rapimento dell'Imam egiziano. Annullate dunque le sentenze che hanno portato alla condanna di Nicolò Pollari, ex capo dei servizi segreti militari e dei suoi uomini, a cominciare dal capo del controspionaggio Marco Mancini. Il concetto è semplice quanto, appunto, a mio modesto avviso, atteso, e cioè non spettava né alla Cassazione né alla Corte d'Appello di Milano, e non spetta in genere alla magistratura ordinaria, valutare fin dove si possa spingere la copertura data dal segreto di Stato. É il governo, ovverosia l’autorità politica, e non altri, a ritenere quali interessi pubblici siano in gioco quando si parla di sicurezza dello Stato. Download documento.
Aggiornamento del 25 febbraio 2014. Segue.
Infortuni sul lavoro e responsabilità
Con il presente contributo, avvalendomi come di consueto della giurisprudenza, intendo offrire uno spunto di riflessione in merito ai limiti di responsabilità oggettiva del datore di lavoro nei confronti del dipendente che rimane vittima di infortunio sul lavoro per mano di terzi. Il caso è particolare, ma non del tutto sporadico, e riguarda una Guardia giurata aggredita e malmenata durante lo svolgimento del proprio turno di lavoro. L'antefatto storico e motivi della decisione. Una guardia giurata impugnava la sentenza del Tribunale di Latina che aveva respinto la sua domanda volta al risarcimento del danno biologico non ravvisando alcuna colpa a carico del datore di lavoro nell’infortunio da lui subito «mentre svolgeva il servizio notturno di vigilanza e pattugliamento». Continua su Esperti Quotidiano Sicurezza.
Unitelma Sapienza
Unitelma Sapienza promuove per l’Anno Accademico 2013-2014 un nuovo corso, che fornisce ai partecipanti la possibilità di soddisfare i requisiti minimi di qualità previsti dalle normative vigenti per Investigatori Privati, Informatori Commerciali e Professionisti della Security. Sono dunque aperte le iscrizioni al Corso di perfezionamento Teorico-Pratico in: “Investigazioni Private, Pubbliche, Informazioni Commerciali e della Sicurezza Privata – Security”. Presidente del Comitato scientifico: Prof. Giorgio Spangher. All’interno del Corso mi è stato assegnato come docente il modulo: “Aspetti sociologici della sicurezza”. Scheda Corso. Immatricolazioni e iscrizioni.
Giustizia e tecnologia
Il Sole 24 Ore spiega come a Cremona ha avuto luogo il primo processo in Italia via Skype, con le udienze a distanza che comportano un abbattimento dei tempi di circa la metà rispetto alla media. «Da dieci anni il giudice Pierpaolo Beluzzi è in prima fila per rendere più snella la giustizia presso il tribunale di Cremona. È appena balzato agli onori della cronaca per avere svolto il primo processo via Skype. Dal loro articolo, di cui riportiamo in corsivo alcuno stralci, abbiamo preso lo spunto per farci spiegare dal magistrato come si è arrivati a questa soluzione innovativa. Va premesso che al tribunale di Cremona già utilizzavano piattaforme analoghe per sentire a distanza i testimoni [...] Nell'occasione del primo processo via Skype è stata usata questa piattaforma perché sono stati gli imputati stessi a chiederlo. Il tribunale si è attrezzato e quasi tutto è filato liscio». Segue...
Cartomanti, maghi e truffe
Inchiesta dell’Espresso su maghi e cartomanti, ai quali milioni di Italiani si affidano per i più disparati e disperati motivi. Infatti, mentre la crisi economica dilaga e getta sul lastrico milioni di famiglie, si registra un fenomeno assai preoccupante e in continua crescita, quello dell’occulto. Sembra che «sempre più italiani, dopo aver perso il lavoro, si rivolgono a maghi e cartomanti con la speranza di trovare una soluzione ai propri problemi o, semplicemente, un po’ di conforto. C’è anche chi si affida all’occulto per farsi suggerire i numeri vincenti da giocare al superenalotto o le migliori strategie per il gioco d’azzardo». Un settore, quello della cartomanzia e dell’occulto, diversamente trasparente e in continua espansione, che alimenta un ingente giro d’affari e anche di palesi truffe. L’Espresso.
Omicidio Meredith, polemiche
Che la storia giudiziaria non è ancora conclusa l’ho già scritto ieri, e che dunque potrebbe riservare nuovi colpi di scena, mi sembra ragionevole crederlo. Invece oggi - non sono passate neanche ventiquattro ore dalla lettura del dispositivo della sentenza - con il Corriere della Sera parla il Presidente della Corte d’Assise d’Appello di Firenze che l’ha pronunciata. Scelta discutibile, quella del Presidente, di parlare con la stampa prima di aver depositato le motivazioni, e gli avvocati di Raffaele Sollecito non la mandano a dire: «I magistrati hanno il potere di giudicare [...] non quello di intromettersi nelle scelte della difesa e di commentarle pubblicamente. Valuteremo le iniziative da intraprendere». Tuttavia, a mio modesto avviso, il sottile tentativo di scindere le due posizioni processuali non sembra particolarmente producente. Corriere dell’Umbria.
Omicidio Meredith
Sentenza ri-ribaltata per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Infatti, sono stati ri-condannati rispettivamente a 28 anni e 6 mesi di carcere lei, con nessuna misura cautelare, e 25 anni di carcere lui oltre al divieto di espatrio, per l’omicidio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia nel 2007. Questa è stata la decisione della Corte d’Appello di Firenze dopo circa undici ore di camera di consiglio. Tuttavia ora resta da analizzare le motivazioni di questa ennesima sentenza per capire se i due giovani sono stati condannati sulla base di una probabile colpevolezza (come spesso accade) o su una certezza tale al di là di ogni ragionevole dubbio (come invece prevede il Codice di procedura penale). Certo è che la vicenda giudiziaria non può definirsi conclusa qui, poiché dovrà ancora una volta esprimersi la Corte di Cassazione laddove, evidentemente, i ri-condannati ricorreranno.
Immigrazione, dossier Caritas
Secondo il Dossier Caritas/Migrantes, l’enciclopedia dell’immigrazione pubblicata ogni anno dall’organismo pastorale della Cei, i Centri di identificazione ed espulsione nel nostro Paese sono costosi e inutili. Lo denunciano i numeri dal 1998, anno di nascita delle prigioni per immigrati irregolari, al 2012. Infatti, sembra che «su 169.126 persone internate nei centri tra il 1998 e il 2012, sono state soltanto 78.081 (il 46,2 per cento del totale) quelle effettivamente rimpatriate». E quest’inefficienza costa cara allo Stato, sottolinea il rapporto. Il Fatto Quotidiano.
A ognuno il suo... mestiere
L’Espresso traccia le linee su una delle ultime tendenze presenti nel nostro Paese, ovverosia un’improbabile intelligence fai da te, la quale ha poco (anzi nulla) di intelligence e tanto (ovvero tutto) del fai da te. Sebbene la vendita di certi prodotti sia lecita, illecito, in alcuni casi, ne è l’utilizzo e/o la scellerata divulgazione delle informazioni reperite. «C’è chi lo fa per gelosia, chi per interesse e chi per potere. Le cronache infatti offrono un panorama impressionante di detective improvvisati. Dai casi boccacceschi fino al Sanniogate, con i nastri dei colloqui tra un dirigente dell’Asl e il ministro Nunzia De Girolamo che hanno fatto vacillare il governo Letta. E ci sono anche maestri delle trame che si costruiscono centrali casalinghe d’intercettazione, come il faccendiere Luigi Bisignani o il commercialista Paolo Oliviero. Fino alla microspia artigianale infilata nella poltrona del governatore laziale Nicola Zingaretti». Continua la lettura su l’Espresso.
I sequestri di droghe in Italia nel 2013
Secondo quanto pubblicato da Narcomafie: «Nel 2013 il mercato illecito delle droghe si è confermato in ulteriore espansione rispetto agli anni passati. In attesa della preziosa relazione annuale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga […] che verosimilmente sarà completata a primavera inoltrata, con altre informazioni, anche da paesi esteri, che andranno a corredarla […] L’azione di repressione ha portato alla segnalazione alle varie Procure della Repubblica di 27.112 persone (gran parte in stato di arresto, altre in stato di libertà, in misura ridotta quelle in stato di irreperibilità) di cui 9.420 stranieri e 1.108 minori. Trent’anni fa […] le statistiche nazionali elaborate a quei tempi […] indicavano in 497 kg l’eroina sequestrata e 72 kg la cocaina» ... Segue...
Stato della giustizia in Italia nel 2013
Nell'Aula di Montecitorio le annuali Comunicazioni del guardasigilli sull’amministrazione della Giustizia. Nel suo intervento il ministro fa il punto sullo stato della Giustizia in Italia nell'anno appena trascorso, sulle riforme varate e i provvedimenti in cantiere per migliorarne l'efficienza. Contestualmente, Annamaria Cancellieri deposita la Relazione sull'amministrazione della Giustizia nel 2013. Testo.
La giustizia in Italia vista dall’estero
Propongo una lettura data sullo stato della giustizia nel nostro Paese dal politologo statunitense Edward Luttwak, pubblicata su Panorama lo scorso maggio. Luttwak usa parole poco gratificanti sullo stato della giustizia italiana e parla dei fattori penalizzanti per gli investitori nazionali e stranieri nel nostro Paese. «Innanzitutto, c’è l’inefficienza di un sistema caratterizzato dalla lentezza, che è incompatibile con la certezza del diritto». «Il secondo è dato dall’arbitrarietà dei magistrati, che nel vostro Paese sono in grado di arrestare le persone senza le prove che il principio dell’habeas corpus richiede in un paese democratico […] Gli arresti facili si addicono a una dittatura, non a una democrazia». Continua su Panorama.
Pagamenti con smartphone e tablet
Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato una consultazione pubblica per tutelare gli utenti. «Chi usa smartphone e tablet per acquistare servizi, abbonarsi a quotidiani on line, comprare e-book, scaricare a pagamento film o giochi sarà più garantito. Arrivano le regole del Garante per proteggere la privacy degli utenti che, tramite il proprio credito telefonico, effettuano pagamenti a distanza avvalendosi del cosiddetto mobile remote payment. L'uso di questa nuova forma di pagamento, che è destinata a raggiungere in breve tempo una notevole diffusione e che accentua i processi di smaterializzazione dei trasferimenti di denaro, comporta infatti il trattamento di numerose informazioni personali (numero telefonico, dati anagrafici, informazioni sulla tipologia del servizio o del prodotto digitale richiesto, il relativo importo, data e ora dell'acquisto), in alcuni casi anche di natura sensibile». Garante privacy.
Dipendenza da social network
Per molti utenti Twitter è una vera ossessione. «Ci sono coppie che scoppiano per colpa dell’ennesimo follower di troppo, professionisti che passano più tempo sul feed delle notizie che sul proprio monitor di lavoro, casalinghe che hanno fatto marcire le piante in balcone per dedicarsi all'orto digitale del proprio account Twitter. Insomma, la faccenda comincia a farsi seria. Ritwitti un articolo ancor prima di averlo letto? Consulti ossessivamente il numero di follower? Sai qual è il numero di lettere di una frase senza bisogno di contarle?». Ebbene, sul Magazine Panorama è illustrata una rassegna di dieci sintomi più evidenti della cosiddetta Twitter dipendenza.
Figli e cognome materno
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge contenente disposizioni in materia di attribuzione del cognome ai figli. Il testo dà piena attuazione alla sentenza della Corte Europea di Strasburgo e prevede l’obbligo per l’ufficiale di stato civile dell’iscrizione all’atto di nascita del cognome materno in caso di accordo tra entrambi genitori. Nel dare piena attuazione alla sentenza della Corte Europea il Consiglio dei Ministri ha rilevato che la complessa materia presenta altri profili che, oltre ad essere ovviamente aperti al dibattito parlamentare, saranno, in sede governativa, approfonditi da un gruppo di lavoro presso la Presidenza del Consiglio, con la partecipazione dei rappresentanti dell’Interno, degli Affari esteri, della Giustizia e delle Pari Opportunità.
Il cyber bullismo
Il cyber bullismo. I rischi delle nuove tecnologie, in, “Sociologia: La Società in Rete” (numero unico anno V), pp. 70-73. ISSN 1970-5972.
Poteri del giudice
La Corte di Cassazione ha affermato che non sussiste un potere generalizzato del giudice del dibattimento di ordinare al Pubblico Ministero il deposito di ulteriori atti di indagine, poiché è rimesso all’organo dell’accusa il potere di individuare e di allegare atti riguardanti i soggetti e le imputazioni per cui viene esercitata l’azione penale. In tale fattispecie, il Pubblico Ministero «ben può stralciare mediante degli "omissis", parti di dichiarazioni rese da persone informate sui fatti o da coimputati in un unico contesto e nell’ambito del medesimo atto processuale». Infatti, non essendo prevista alcuna nullità, l’unica sanzione per la violazione dell’obbligo di deposito della documentazione riguardante le indagini (cfr. Articolo 416, secondo comma, Codice procedura penale) è quella dell’inutilizzabilità degli atti non trasmessi (cfr. Corte di Cassazione, Sezione Quinta Penale, Sentenza n. 49516/2013, in C.E.D. Corte Suprema di Cassazione).
Finanziamento ai partiti
Decreto Legge 28 dicembre 2013, n. 149. «Abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticità dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore». Gazzetta Ufficiale n. 303 del 28 dicembre 2013. «Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge». Download provvedimento.