La decisione dell’Unesco di dichiarare la Chiesa della Natività, a Betlemme, patrimonio mondiale dell'umanità in pericolo non avrebbe reso tutti contenti. Del resto trattasi del primo sito in territorio palestinese ad ottenere la protezione dell’Unesco, e come per tutte le questioni che riguardano il Medio Oriente, anche questa, evidentemente, ha i suoi risvolti non del tutto positivi, almeno secondo il punto di vista di alcuni. Di fatto alcune nazioni hanno criticato tale decisione giudicandola una pericolosa combinazione di cultura e politica. Tuttavia, le motivazioni con cui la Palestina ha avanzato la candidatura riconducono al fatto che il sito, di valore universale eccezionale, ha urgente bisogno di attenzione per la mancanza di un regolare restauro della chiesa a causa della situazione politica in tutta l’area che vige dal 1967, cioè da quando Israele occupò i territori. Viceversa, a mio modesto parere, ritengo che tale occasione potrebbe invece essere una sorta di seppur esile filo conduttore di pacificazione di quell’area, sempre ammesso che ciò si desideri.